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CollettivoNoPorto

 

 

Quando si scopre che l’idea di utilizzare il proprio tempo e di vivere il proprio territorio in modo diverso è condivisa da molte più persone di quanto si credeva, questa idea diventa più concreta. É così che il gruppo si aggrega e comprende che, progettando e condividendo il lavoro, è possibile ottenere risultati e contrastare alcuni meccanismi che continuano a imporsi creando ingiustizia e mostri di cemento.
Mostri come il Porto della Concordia, che minaccia di far scomparire gran parte della spiaggia di Isola Sacra e devastare l’area del vecchio Faro.
Nel Giugno 2013 nasce perciò il Collettivo NO PORTO, che si oppone alla concessione centennale, a favore della società privata Iniziative Portuali, di un’area demaniale che rappresenta un bene comune.
Il collettivo occupa, ristruttura e libera un Bilancione abbandonato e decadente, una struttura storica che è patrimonio artistico e culturale del paese, intendendo così contrastare la prepotenza di coloro abituati a considerare il territorio come terreno di conquista. Questo atto rappresenta una risposta concreta ad un esigenza di riqualificazione ambientale, sociale e culturale di Fiumicino.
Si lavora per recuperare e migliorare la struttura e tutta la zona circostante. All’interno è stata allestita una piccola biblioteca, sono state avviate numerose attività, organizzate giornate di giochi, musica, cinema, sport, giardinaggio, completamente autofinanziate e con accesso gratuito a tutti. Iniziative che sono cresciute per adesione e si sono estese sul territorio.
La partecipazione sempre più numerosa, la condivisione del lavoro e il nuovo valore che il Bilancione ha assunto sono una gioia che ripaga il Collettivo di tutte le energie spese. Energie che si continuano a utilizzare nella lotta contro chi tenta di imporre un modello di sviluppo che nessuno ha scelto, senza proporre alternative né incoraggiare i cittadini a farlo.
Il Collettivo ha il coraggio necessario a proporre e realizzare un’alternativa possibile e invita tutti e tutte a partecipare a questo percorso di crescita.
Vogliamo una società felice e abbandonare l’idea di società individualista, avida, violenta e fascista, che il capitalismo incarna a tutti gli effetti. Il Collettivo NO Porto dice NO alle grandi opere perché in queste si racchiudono tutti gli imbrogli che caratterizzano questo periodo storico. Perché è a favore della salvaguardia dell’ambiente e contrario alle devastazioni ambientali.
“l’unica grande opera è la difesa del territorio”
CollettivoNoPorto